La protezione dalle catastrofi è fondamentale anche nelle località più idilliache
Situato nel sud dell’Honduras, il villaggio di Nueva Esperanza è minacciato dai cambiamenti climatici. La Croce Rossa infonde speranza alla popolazione locale. La protezione dalle catastrofi dà un impulso per migliorare molti aspetti della vita quotidiana.
Testo: Sandra Weiss | Foto: Florian Kopp
Eliecer Cruz sta dettando i dati della stazione meteo: «Temperatura 32 gradi, leggera brezza da ovest, umidità 90 per cento». La stazione meteo è finanziata dalla Croce Rossa Svizzera (CRS) e si trova su un’altura del villaggio di Nueva Esperanza, nel sud dell’Honduras.
Da lassù, la vista è spettacolare: colline a perdita d’occhio, torrenti cristallini, campi di mais e qualche fattoria. In lontananza si sente il chiocciare delle galline.
Le apparenze ingannano
Ma questo quadro idilliaco è solo un’illusione: Nueva Esperanza è un villaggio estremamente povero. Per percorrere i 10 chilometri che lo separano dalla strada asfaltata più vicina ci vogliono tre quarti d’ora con un fuoristrada. La scuola più vicina dista 20 minuti a piedi, la struttura sanitaria 30 minuti in motorino. Le abitazioni sono semplici, con cucina e latrine esterne. L’acqua proviene dai pozzi. Anche se il loro stile di vita è sobrio e causano poche emissioni di CO2, gli abitanti sono colpiti duramente dai cambiamenti climatici. Sulle mappe della protezione dalle catastrofi in Honduras, Nueva Esperanza è indicata in rosso scuro.
Colline disseminate di miniere
Infatti, nelle colline circostanti si trovano vecchie miniere, alcune delle quali risalgono ancora all’epoca coloniale. Gli Spagnoli estraevano argento e oro. Le ultime gallerie sono state chiuse solo 25 anni fa. Ma resta il fatto che queste colline idilliache sono disseminate di pericolose cavità e sono altamente instabili. In caso di forti piogge potrebbero sprofondare e risucchiare il villaggio. La stazione meteo serve ad avvisare in caso di rischio elevato.
Le preoccupazioni della popolazione
«Non sapevamo del pericolo. Ma quello che ci preoccupava erano la scuola fatiscente e la distanza dall’ambulatorio», racconta José Pavón, capo del villaggio. L’uomo ha 73 anni, ed è uno dei più anziani del luogo. Quando la Croce Rossa è arrivata al villaggio con la mappa rosso scuro e ha cominciato a parlare di protezione dalle catastrofi, Pavón ha annuito e ha dato voce ai problemi più urgenti della popolazione. Così è nato un piano di azione globale comune, finanziato dalla CRS. «È stata una svolta per il nostro villaggio», racconta Pavón, e continua: «La nostra organizzazione è stata fondamentale all’inizio».
Salute, infrastruttura e protezione dalle catastrofi
Sono stati creati diversi comitati: uno per la salute, uno per le infrastrutture, uno per la protezione dalle catastrofi. La scuola è stata dotata di una cucina comune e due nuove latrine. L’ambulatorio è stato ristrutturato. La sorgente del fiume è stata riforestata, affinché l’acqua non venga a mancare nei periodi di siccità. Intanto, si fortificano i pendii per ridurre la probabilità di frane e si costruiscono pareti protettive sulle rive del fiume e vicino alle case che si trovano su pendii molto scoscesi. La Croce Rossa ha messo a disposizione il materiale, mentre gli abitanti si sono occupati dei lavori.
L’importanza delle strade asfaltate
Due corsie asfaltate sono in costruzione secondo lo stesso schema. Permetteranno di spostarsi anche in caso di cattivo tempo e renderanno più rapida un’eventuale evacuazione. «Le sognavamo da tempo», dice emozionato Pavón. «Prima dovevamo trasportare i malati fuori dal villaggio usando delle amache».
Prima dovevamo trasportare i malati fuori dal villaggio usando delle amache.
José Pavón, 73 anni, capo del villaggio e responsabile della protezione dalle catastrofi a Nueva Esperanza
Salute materno-infantile
La protezione dalle catastrofi va di pari passo con la promozione della salute. Le levatrici sono state formate a riconoscere tempestivamente le gravidanze a rischio e a far ricoverare le future mamme.
Accesso alle cure mediche
I volontari della Croce Rossa organizzano delle cliniche mobili in collaborazione con il personale dell’ambulatorio, per permettere a tutti di vaccinarsi e farsi visitare. In parallelo si tengono dei seminari d’informazione sulla cura dei neonati, sulla contraccezione, sull’alimentazione sana e sul primo soccorso
Il destino nelle proprie mani
«Insieme abbiamo imparato tanto», dice la levatrice Suyapa Funes. «Negli ultimi cinque anni non abbiamo avuto nessun decesso durante il parto», afferma orgogliosa. Funes è anche responsabile del fondo di crisi comune. La CRS ha fornito il capitale iniziale: l’equivalente di quasi 150 franchi. Adesso tutti possono prendere in prestito una somma dai fondi e restituirla al tasso d’interesse concordato.
«È estremamente utile», dice Eliecer Cruz. «Recentemente mia figlia è caduta da un albero e le hanno dovuto mettere dei punti alla coscia». Una volta la mancanza di soldi lo avrebbe avvilito profondamente, perché avrebbe dovuto elemosinare da parenti e vicini. «Invece sono potuto andare da Suyapa Funes per prendere in prestito i soldi per il trasporto in ospedale», ci racconta stringendo a sé la figlia Scarlet, di sei anni, la cui cicatrice è guarita bene. «Tutto il villaggio ci ha guadagnato», sottolinea Cruz. «Il sostegno della CRS ha trasformato la nostra comunità. Finalmente siamo padroni del nostro destino».
A PROPOSITO
Novartis, partner ufficiale della CRS, contribuirà alla prevenzione delle catastrofi in Honduras fino al 2024. Inoltre sostiene in modo rapido e diretto i soccorsi della CRS in caso di catastrofi.