La CRS richiede un’interpretazione dello statuto di protezione S mirata all’integrazione per accogliere i profughi provenienti dall’Ucraina
La Croce Rossa Svizzera (CRS) accoglie con favore la rapida reazione del Consiglio federale alla situazione in Ucraina e la decisione di attivare lo statuto di protezione S per garantire un’accoglienza agevolata ai profughi. La CRS ritiene che l’efficacia di questo dispositivo sia strettamente legata alle modalità della sua effettiva attuazione. La CRS richiede che lo statuto di protezione sia interpretato conformemente alla Convenzione di Ginevra sui rifugiati e che vengano attuate rapidamente misure di integrazione per permettere ai profughi sia di accedere al mercato del lavoro che di usufruire di assistenza psicosociale.
La protezione collettiva è una misura adeguata quando un ampio gruppo di persone è colpito da una guerra. La CRS si impegna affinché lo statuto S sia interpretato conformemente alla Convenzione di Ginevra sui rifugiati, perché bisogna presupporre che il conflitto in Ucraina non si fermerà a breve. Le persone in cerca di protezione devono avere il diritto di beneficiare di una valutazione individuale dei motivi della loro fuga e di ottenere una protezione adeguata.
Tutela di tutti i profughi provenienti dall’Ucraina
La CRS richiede che, oltre ai cittadini ucraini, siano considerate come bisognose di protezione anche le persone che vivono in Ucraina, a prescindere da cittadinanza e status di soggiorno. Markus Mader, direttore della Croce Rossa Svizzera, sottolinea che: «Non va fatta alcuna differenza tra persone che fuggono dalla medesima guerra».
Difficile prevedere la fine del conflitto – necessarie misure di integrazione rapide e durature
È difficile prevedere come si evolverà questo conflitto che perdura già dal 2014 e la cui fine non è prevedibile. Per questo è importante offrire prospettive di integrazione e soggiorno che permetteranno tra l’altro di evitare futuri costi aggiuntivi. Le prestazioni devono dunque essere configurate in maniera analoga a quelle rivolte ai rifugiati riconosciuti e non limitarsi, per esempio, a permettere un rapido accesso al mercato del lavoro e all’assistenza sanitaria, ma essere anche mirate a semplificare la fruizione di servizi di sostegno psicosociale e terapie da parte dei profughi provenienti dall’Ucraina.
Il Movimento della Croce Rossa – più di 150 anni di esperienza nei contesti di guerra
In quanto parte del Movimento internazionale della Croce Rossa e della Rossa, sia la CRS che soprattutto il CICR dispongono di ampie conoscenze della complessità delle situazioni di guerra e dei conseguenti flussi migratori. La CRS dispone inoltre di un’esperienza pluriennale nell’accoglienza e nel sostegno alle persone bisognose di protezione in Svizzera. Anche le
associazioni cantonali della Croce Rossa sono attive nel campo dell’integrazione. È sulla base di queste ampie competenze che la CRS ha elaborato la presa di posizione nei confronti del Consiglio federale per l’attivazione dello statuto di protezione S.